Sole, è comparso un gigantesco buco coronale sulla sua superficie

Sole, è comparso un gigantesco buco coronale sulla sua superficie

Sole, è comparso un gigantesco buco coronale sulla sua superficie


Le immagini raccolte dagli strumenti del Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa mostrano un gigantesco buco coronale sulla superficie del Sole, che secondo quanto riportato da spaceweather.com misurerebbe circa 800 chilometri nel punto di massima apertura. La formazione è divenuta molto ben visibile a partire dai primi di dicembre e adesso si sta già spostando (a causa della rotazione del Sole) in direzione opposta a quella della Terra.

Di che cosa si tratta

I buchi coronali, spiega il Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), possono comparire in qualsiasi momento sulla superficie del Sole, anche se in realtà la loro formazione risulta solitamente più frequente durante i momenti di minimo nel ciclo di attività solare. I più stabili sono solitamente quelli che si formano in corrispondenza di uno dei due poli, che possono poi espandersi fino a coinvolgere anche le latitudini più prossime all’equatore. Ma i buchi coronali possono formarsi anche in altre zone della superficie solare in modo indipendente dai buchi coronali “polari”.

Queste formazioni risultano visibili alle lunghezze d’oda dell’estremo ultravioletto (Euv, extreme ultraviolet), e appaiono come delle macchie scure poiché si tratta di regioni più fredde e meno dense rispetto alla superficie circostante. Si tratta di aree in cui i campi magnetici locali “si aprono” verso l’esterno, per così dire, consentendo al vento solare di fuggire più velocemente verso lo Spazio interplanetario. Infatti, specialmente i buchi coronali molto persistenti (che possono durare oltre il periodo di un’intera rotazione del Sole, che corrisponde a 27 giorni terrestri) sono spesso la causa di venti solari ad alta velocità, che possono a loro volta generare tempeste geomatiche temporanee.

Cosa sappiamo del “nuovo” buco coronale

Il buco recentemente formatosi si trova più o meno in corrispondenza dell’equatore del Sole. È divenuto molto ben visibile a partire dai primi di dicembre e attorno al 4 la sua apertura risultava rivolta in direzione della Terra. Inizialmente gli esperti avevano previsto possibili tempeste geomagnetiche di intensità da debole a moderata per il 4 e il 5 dicembre, con possibili ripercussioni sul funzionamento di alcuni sistemi di comunicazione. Tuttavia, come riporta Livescience, per ora i venti solari si sono rivelati più deboli del previsto e le tempeste geomagnetiche hanno mostrato un’intensità debole.



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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-12-06 16:06:29 ,

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